Messaggio alla Parrocchia di San Filippo da Jangany

Carissimo don Idilio e carissimi voi tutti, cristiani di S. Filippo,

E’ arrivato anche quest’anno il tempo delle feste natalizie, tempo in cui sembra più facile ripensare ai valori della famiglia e degli amici: “Natale con i tuoi”. La nascita di Gesù è ancora capace di risvegliare nel mondo un’aspirazione alla famiglia, all’amicizia e alla pace.
Per noi di Jangany, la famiglia e gli amici siete anche voi di “andafy” (oltre-oceano) e sappiamo che anche voi riservate per noi di Jangany un posto tra i familiari e gli amici. Riteniamo un grande dono questo sentirci famiglia tra gente di continenti diversi e vi rivolgiamo con gioia il nostro augurio: “TRATRY NY NOELY!” (ben raggiunti dalla festa di Natale).
Sono rientrato in Madagascar il 7 ottobre scorso e conservo nel cuore un bel ricordo dell’incontro che ho avuto con voi durante le vacanze passate in Italia. Mi ha fatto tanto piacere vedere l’attenzione e la costanza con cui seguite i problemi della nostra Missione e la generosità con cui prendete parte alle iniziative di sviluppo che cerchiamo di portare avanti per migliorare la vita della nostra popolazione. Gli aiuti che mi avete dato sono arrivati subito qui sul posto e li stiamo utilizzando per lo studio dei bambini, per la preparazione dei giovani al lavoro dell’agricoltura e dell’allevamento, per migliorare gli impianti dell’acqua e per soccorrere i malati, soprattutto i bambini. La lotta che stiamo sostenendo riguarda infatti gli aspetti essenziali della vita umana: istruzione, alimentazione, acqua potabile, lavoro e sanità. Vi esprimiamo la nostra grande riconoscenza per la vostra generosità. Tra le nostre notizie, alcune sono buone, altre un po’ meno.

E’aumentata l’attività dei briganti. Nei villaggi della brousse sono stati rubati tutti i buoi e la povertà delle famiglie si è molto aggravata..
Ecco le espressioni di un papà di famiglia: “Mompera, in questi anni, ci hai fatto imparare a memoria che “tsara vidy ny ombinao, raha mba mianatra ny zanakao” (è ben venduto il bue che serve a far studiare i tuoi figli). Ora siamo convinti che questo è vero, ma non abbiamo più i buoi”. Mi ha fatto piacere sentire finalmente: “Ora siamo convinti”, ma mi ha tanto addolorato il dover prendere atto che questa gente non ha più nulla.
Le notizie sull’attività della Missione sono buone. La scuola lavora con impegno ed il numero degli scolari è in aumento. Ora sono meno di 1000 i bambini che restano da scolarizzare. Anche la scuola agricola è in crescita, sia come numero di alunni, sia come programmi di insegnamento. Sono già in funzione i due insegnanti: quello di agricoltura e quello di allevamento. In questi primi anni stiamo insistendo sulle produzioni essenziali per migliorare l’alimentazione della popolazione: legumi, verdure, ortaggi, frutta, uova, latte e carne.
La costruzione della chiesa è arrivata al tetto. Abbiamo quasi terminato la saldatura delle capriate. Forse riusciremo a mettere le lamiere nel mese di gennaio 2016. Una volta finito il tetto, inizieremo a utilizzare la chiesa, anche se non ci saranno ancora le porte, le finestre e i banchi.
I cristiani si preparano alla festa di Natale con tanto fervore. Gli animi semplici riescono a sentire grande gioia anche se non ci sono tante cose materiali: è la gioia della grotta di Betlemme. Stiamo pregando per voi benefattori e chiediamo per ciascuno la benedizione di Gesù Bambino.
Vi salutiamo con tanta riconoscenza e vi facciamo i più cari auguri per il S. Natale e per il Nuovo Anno.

P. Tonino e tutta la gente di Jangany.

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